
ROMA - Un invito ai colleghi giornalisti a mettere al bando le parole “clandestino, vù cumprà, extracomunitario, nomadi zingari” nei loro servizi su carta stampata, radio e tv: è stato lanciato dal gruppo “Giornalisti contro il razzismo”, che alcune settimane fa aveva lanciato un appello per esortare i media a rispettare il popolo Rom. Dopo un seminario svoltosi di recente a Settignano (Firenze) è stato deciso di compiere un primo passo concreto a partire dal linguaggio, ossia dalle parole che si usano per informare su Rom e migranti. Si chiede quindi agli operatori della comunicazione di “non usare queste parole” e “partecipare ad una discussione pubblica sulle parole utilizzate dai media e sui criteri di selezione e trattamento delle notizie”.
“Siamo consapevoli che le distorsioni dell’informazione e il ruolo attivo svolto dai media nel fomentare diffidenza, xenofobia e razzismo non si esaurisce nell’uso inappropriato e stigmatizzante delle parole”, affermano i promotori dell’iniziativa, ma “crediamo che un linguaggio corretto e appropriato, quindi rispettoso di tutti, sia la premessa necessaria per fare buona informazione”. Ai giornalisti - riferisce l'edizione quotidiana dell'Agenzia dei Vescovi Sir - viene chiesto di sottoscrivere questo impegno compilando on line il modulo di adesione all’iniziativa. In realtà un codice deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti denominato “Carta di Roma”, è stato già approvato nel mese di giugno dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dal Consiglio nazionale della Fnsi (il sindacato dei giornalisti). Nella Carta si invitano i giornalisti, tra l’altro, a "adottare termini giuridicamente appropriati", a "evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte" e "comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare allarmi ingiustificati". Il testo completo della carta da compilare per l'adesione all'iniziativa è reperibile all’indirizzo: http://www.fnsi.it/Contenuto/Download/Carta_di_Roma.pdf
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